lunedì 12 aprile 2021

Il tuo ricordo

Il primo ricordo, le tue parole sulla scrivania in un pomeriggio di primavera. Di me c'era una foto in bianco e nero, di te un vulcano rassicurante, gli alberi alle prime luci dell'alba, l'aria fredda del mattino, gli hotel americani, racconti bisbigliati nella notte e qualsiasi altra cosa di colore blu. E un'anima sanguinante da guarire. Se non avessi già avuto quel graffio in questo cielo, come cercava di ripetermi il brano che ascoltavo sempre in treno, avrei saputo come aiutare le mie insicurezze e scendere con te alla giusta fermata. Invece, arrivati al giardino mi ero persa già da un pezzo, stavo già andando via e non ti avevo nemmeno guardato negli occhi prima di voltarmi. Il giardino è un avamposto militare in cui ho lasciato per ricordo una canzone, il cielo sopra di noi.

giovedì 29 dicembre 2016

Segnali

Questa è la notte Marina
E non posso farci niente
Non è il drink della sera
Ma il cuore che mi scoppia
Questo è l'ultimo grido
Di chi si ama forse troppo
E non vuol morire mai

giovedì 23 aprile 2015

Senza rivalsa

Mi ritrovo tra le pagine di un quaderno di qualche anno fa, righe dritte e pensieri taglienti. Potessi dirti tutto, anche che non mi va di confrontarmi con la tua leggerezza, direi voglio essere la tua leggerezza, ma non sarei io a parlare. D'altronde hai tolto il gesso da qualche anno, ma le fratture sono ancora lì tra le ossa, pronte a farsi sentire più delle parole. Ed è così che il pensiero resta imprigionato da qualche parte, le parole non lo guidano ed i gesti non lo fendono. E soprattutto non sarei io a parlare.

Elisa

Elisa scende le scale la mattina per uscire da un sogno di feste ad invito, di agganci e discorsi che le sono di conforto, di parole con suoni avvertiti o solo avvisati. Elisa cammina nel freddo di una città e mentre parla tra sé e me, traccia un cuore in aria e una riga dopo di sé. Elisa sul treno accompagna al galà il suo principe muto, fermo immobile e vivo come un complice, un cavaliere solitario e vigile che combatte e vince il gran torneo ripensando a lei. Elisa sogna e mi prende per mano, poi si sveglia e ride e canta e resta nel pensiero di chi non ha mai cercato altro che lei.

mercoledì 14 maggio 2014

Ancora blu

Ti va un'altra scena? Una di quelle in cui c'è il finale che non t'aspetti, quando il protagonista esce di scena ed entra la primavera. A me no. Lo disegnerei solamente un finale così. Ti va un'altra lingua? La grammatica è sempre quella, è il colore che cambia. Il melograno, ad esempio, è viola e non rosso, modo indicativo, tempo imperfetto. Ed il pensiero, invece, torna ad essere blu. Torna ancora ad essere blu. Ti va un'altra canzone? Scritta per me, cantata per me, pensata per te. Trovata per te. Puoi fidarti.

lunedì 12 maggio 2014

Orticaria

Un pensiero della notte, fuoco e sale, il sonno che si ripara sotto il letto e qualcuno da invocare, arrivano e vanno via tutti insieme. Il cielo è cupo e la brace del sole già nato annuncia ombre sotto cui ripararsi ed il senso di libertà sepolto sotto il noce dietro casa mia. Il giorno non nasce mica per caso e con lui le mie speranze, le mie raccomandazioni ed il mio fidarmi. Le piattaforme stellari e gli androidi si rincorrono nello spazio e nel tempo, dopo o prima troveranno un approdo.

giovedì 24 aprile 2014

Snake

Nel porto silenzioso, su una strana nave elettronica, rientra verso sera un comandante senza timone. La voce è il vento ed i modi le vele, traccia rotte verso il largo lungo file chilometriche di suoni e luci dell'etere luminifero. Cerco il meglio in un mondo cinico e disegno in aria un cuore gentile, e trovo la mia evasione in un maestro di note e linguaggi binari. Nasconde all'esattore il disegno, l'inventiva e l'ispirazione. Ed il serpente non aspetta altro che cambiare direzione.

venerdì 27 dicembre 2013

In attesa

Nel cielo gonfio di sacchi bianchi e malevoli, sul rettilineo lungo e indifferente, torno per ritrovare chi ride e canta. Passata la nube di cui ho spesso sentito parlare, non c'è più niente oltre chi mi aspetta. E arrivo. Un cuore tra gli altri si fa largo da dietro una porta di luce e vento, entra e incolla le automobili sullo sfondo, brina la macchina del caffè, cuce le bocche dei pettegoli, inchioda una storia. Ho sentito parlare di te qualche volta, poi ti ho intravisto in fondo alla folla ma non te l'ho detto. Ed ora mi hai stretto forte.

domenica 20 maggio 2012

Raggio

Tornerò e sembrerà primavera, lascia aperta la vela, trattieni le lacrime. La musica ed il freddo hanno cucito le stesse maglie con fantasia a spighe di grano, su un asciugamano troppo stretto. Raccontalo a Lulù. Come sul colle più alto della Via Lattea, in una notte qualunque, stringi i pugni e desidera qualcosa più di ogni altra. A sorridermi c’è tempo. Una città (forse sul mare) vista dall’aereo, un’istantenea, un acquario, una navetta per tornare, una tessera dimenticata sul letto. Non ti arrabbiare e tienimi per mano. C'è una casa che ci aspetta ed un profumo di donna.

sabato 21 gennaio 2012

Simone

C'è qualcuno che mi ricorda te, e che esisti ancora, nonostante tutto. E' come te, pesate le parole e cercate sempre l'aggettivo giusto, date il loro senso alle pause. Imparai a conoscerlo conoscendo te. Stasera ho paura a scrivere, scrivere da un po' di tempo è diventato come rientrare nella caverna buia e piena di segreti che tanto amavo quando non avevo ancora baciato la luce. Così succede che un bel giorno nasci di nuovo. Nella mia nuova vita la mia luce ha un nome.